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Csr: Il fondo etico nel capitale porta utili e soprattutto stabilità
Data di aggiornamento: 19-10-2011
Il fondo etico nel capitale porta utili e soprattutto stabilità all'impresa. L'eticità, infatti, assicura un quadro di regole certe: un elemento chiave soprattutto per la finanza da cui questa crisi è partita. Nel periodo 2008 - 2009, spiega all'Adnkronos, Fulvio Rossi, Csr manager di Terna e componente del comitato di gestione del Csr manager Network, l'associazione che riunisce i responsabili delle politiche ambientali e sociali delle maggiori imprese italiane promossa da Altis (Alta scuola impresa e società dell'Università Cattolica di Milano) e Isvi (Istituto per i valori d'impresa), "sono aumentati gli investimenti secondo questi criteri proprio in risposta all'inaffidabilità del mondo finanziario. E anche le indicazioni degli ultimi mesi confermano una tenuta di questi fondi". Insomma, per Rossi, "la crisi non sembra aver toccato questo comparto. Per questo anche in Terna puntiamo ad aumentare la quota di questi investimenti per mettersi al riparo dalla volatilità dei mercati". Negli ultimi anni, spiega il Csr manager di Terna, "è aumentato costantemente il numero degli investitori che adottano questi criteri di selezione sulle imprese. Tanto da valere il 15% del risparmio gestito a livello mondiale". Ma in Italia il vero boom dei fondi etici deve ancora arrivare. Le imprese italiane che, spiega Rossi, "cercano di qualificarsi in questo comparto lo fanno in un'ottica internazionale. Questo si deve soprattutto ai fondi pensione che si basano sul lungo periodo e che all'estero hanno un grosso peso. In Italia, invece, i fondi pensione contano meno e il fenomeno dell'investimento responsabile è meno sviluppato". Ma il mercato degli investimenti socialmente responsabili, in cui rientrano i fondi etici, spiega Eleonora Giada Pessina, Group Sustainability Manager di Pirelli, "è in continua crescita, come dimostra l'aumento dei sottoscrittori dei Principles for responsible investment (Pri), e muove capitali sempre maggiori". Per questo "è verosimile che tali investimenti nel capitale azionario delle società quotate tendano a crescere". A sua volta, secondo la Pessina, "ciò innesca una sempre maggiore attenzione da parte dell'azienda al perseguimento di performance economiche, sociali e ambientali sempre più qualitative, tali da rendere la società attrattiva per questi investitori, a valle delle valutazioni rigorose cui gli analisti sottopongono le aziende. Si tratta, quindi, di un circolo virtuoso a beneficio di tutti gli stakeholder". In questo scenario, ovviamente non mancano le agenzie di rating di sostenibilità come Sam, Eiris, Siri, Kld, Vigeo, Oekom, Innovest, che forniscono agli investitori indicatori di rischio legati alle performance in aree come ambiente, rapporto con la comunità, gestione delle risorse umane, controllo della catena di fornitura e altri criteri. Fonte: Il Tempo