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Made in Italy: Dal vino al panettone allarme contraffazione
Vini rinomati annacquati, pomodori San Marzano finti, mozzarelle di bufala campana Dop false, olio extra vergine "aromatizzato", panettoni e colombe falsamente artigianali, pesce decongelato venduto come fosse fresco. La cucina italiana sembra attraversare un momento di emergenza contraffazioni, truffe, sofisticazioni e imitazioni: un vero e proprio business che negli ultimi anni sta diventando sempre più diffuso - anche grazie a Internet e ai nuovi media - e che costituisce ormai un rischio per la sicurezza alimentare dei cittadini e per le tante eccellenze del Made in Italy.
A lanciare l'allarme è l'ottava edizione di 'Italia a Tavola 2011', il rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente presentato oggi a Roma. Secondo il dossier nel corso del 2010 i controlli di forze dell'ordine e istituti preposti hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 36 milioni di kg e più di 18 litri di prodotti contraffatti o in cattivo stato di conservazione.
L'ultima e più insidiosa truffa si chiama 'italian sounding', il business dell'imitazione molto diffuso all'estero (soprattutto in Nord America: Usa e Canada), molto difficile da controllare anche per l'assenza di normative specifiche nei vari stati e per la mancanza di tutela legale di alcuni nostri marchi. Secondo un rapporto della Federalimentare (marzo 2011) contraffazione e italian sounding riducono il fatturato dell'industria alimentare italiana in maniera decisiva e valgono insieme circa 60 miliardi di euro. Il valore è tre volte quello dell'export dell'industria alimentare (21 mld).
Secondo il senatore Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente, "bisogna uscire da questa paradossale impasse: da una parte l'agroalimentare è uno di quei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, in particolare sulla tutela del made in Italy e della 'buona' Italia, dall'altra è proprio in questo settore, così delicato per la salute dei cittadini, che ogni giorno si svolge una vera e propria battaglia tra forze dell'ordine e criminali senza scrupoli. Dobbiamo impegnarci sempre di più nella diffusione e nella promozione delle buone pratiche agricole e della etichettatura completa e trasparente. Dobbiamo poi assolutamente pretendere che l'Efsa inizi finalmente a svolgere il suo ruolo di tutela della sicurezza alimentare a livello europeo e che in Italia si possa, superando ostacoli e timidezze, arrivare a un coordinamento efficace delle attività di prevenzione e controllo".
Fonte: TMNews.it