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Aziende italiane responsabili, ma 1 su 3 non comunica i progetti
Data di aggiornamento: 07-11-2011
La qualità della comunicazione della Csr in Italia rimane inadeguata e invariata: un'azienda su tre ancora non offre una rendicontazione degli impatti sociali ed ambientali. Aumenta così il divario con l'Europa. A tracciare il quadro ci pensa la ricerca Csr Online Awards 2011, condotta dalla società di comunicazione Lundquist che ha effettuato una valutazione dettagliata sulla comunicazione della Csr tramite i siti istituzionali delle 50 maggiori società italiane quotate. Proprio per discutere della comunicazione online della responsabilità sociale d’impresa, si è svolto a Venezia il terzo appuntamento annuale con il seminario Csr Online Awards, organizzato dalla società di comunicazione Lundquist. Due giornate interamente dedicate a workshop, case study e presentazioni di relatori internazionali su temi di attualità nel campo della Csr. Sul podio delle aziende più virtuose, Telecom Italia che ha totalizzato 82 punti su un massimo di 100 (+13 punti rispetto al 2010). Oltre a informare esaustivamente i propri stakeholder sulle performance e gli obiettivi in ambito sociale ed ambientale, la società di telecomunicazioni fa leva su un elevato grado di interattività, attraverso il blog dedicato 'a voi comunicare', e una notevole offerta di news e risorse in ambito sostenibilità. Seguono Fiat Spa (79,5 punti) al secondo posto ed Eni e Hera (79 punti) entrambe in terza posizione. Il resto della top 10 è composto da: Terna, UniCredit, Enel, Snam Rete Gas, Intesa Sanpaolo e Banca Monte Paschi di Siena. In particolare la ricerca segnala il netto miglioramento di Intesa Sanpaolo (71,5 punti) che passa dal ventesimo posto dell'anno scorso al nono con un incremento di 29,5 punti. Nonostante i casi di best practice di aziende leader, il punteggio medio è rimasto pressoché invariato a 35,4 punti (35,5 nel 2010 e 34,3 nel 2009), in confronto con una media tra le 100 società più grandi in Europa pari a 50 punti. I motivi principali, secondo quanto emerge dall'indagine, riguardano non solo il basso grado di importanza assegnato alla comunicazione online dalle aziende italiane ma soprattutto la mancanza di un processo strutturato di raccolta, gestione e comunicazione di informazioni socio-ambientali per il 30% delle società analizzate.Fonte: Adnkronos.com