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EXPORT, NON BASTA SOLO L'INNOVAZIONE

Crisi dell’ Export. Promuovere anche l’ identità del made in Italy
 
Da sole ricerca e innovazione non bastano per favorire la ripresa dell’ export e la competitività dell’ economia lucana, ma occorre attivare misure concrete per accrescere la visibilità e la identificabilità dei prodotti nei luoghi di ideazione e produzione che rappresentano le peculiarità del territorio. E’ il percorso che il presidente della Camera di commercio di Matera, Domenico G. Bronzino, intervenendo nel dibattito sulla crisi delle esportazione, suggerisce per superare l’ attuale fase di difficoltà. " La crisi dell’ export lucano e italiano, più in generale non nasce oggi -ha detto Bronzino. L’ uscita della Basilicata dalle regioni dell’ Obiettivo 1 venne anticipata dal presidente el consiglio Silvio Berlusconi, già durante il suo primo governo, in occasione di un viaggio nei Paesei dell’ Est. La Basilicata grazie a due settori importanti, come il mobile imbottito, e con lo stabilimento automobilistico della Sata di Melfi aveva superato i parametri europei per continuare a fruire di risorse comunitarie. Una considerazione che portò Berlusconi a evidenziare come quelle risorse sarebbero state impiegate per le economie dei nuovi Paesi, che sarebbero entrati a far parte dell’ Unione. Quelle dichiarazioni furono per me, che allora guidavo una organizzazione professionale agricola, come una pugnalata al cuore del mondo agricolo lucano. Fu una dichiarazione avventata, quella di Berlusconi, che sarebbe stato opportuno suffragare con dati stabili e verificabili a più lunga scadenza. Oggi,infatti, la crisi dei settori di punta dell’ export lucano ci hanno fatto regredire a condizioni e a situazione antecedenti all’ Obiettivo 1, che giustificherebbero a pieno titolo un rientro nella programmazione europea per le regioni svantaggiate. Si tratta di risorse necessarie per la nostra economia, tanto più che quelle regionali e nazionali sono davvero scarse. La situazione, in tal senso, si è aggravata. Condivido quello che ha dichiarato il presidente degli industriali lucani, Saverio Calia, sul fatto che il governo ci abbia abbandonati. Del resto ho avuto modo di partecipare in questi anni a numerosi incontri con il rappresentante della task force per l’ occupazione,on. Gianfranco Borghini, ma alle parole non sono finora seguiti atti concreti’’.
 
Le richieste del mobile imbottito e dell’ industria in generale continuano a essere disattese insieme a quelle dell’ agroalimentare che preoccupano non poco il presidente dellì ente camerale.
 
"L’ agroalimentare sta soffrendo moltissimo della concorrenza sleale che viene dai Paesi emergenti -ha affermato Bronzino. E questo perché produttori e trasformatori sono costretti a vincoli (controlli, procedure di coltivazione, sicurezza e igiene alimentare ecc) che altri non hanno. Gli esempi del resto non mancano. Sui banchi dei supermercati e delle bancarelle sui vende aglio cinese a prezzi concorrenziali. Cosa lo distingue dal nostro? Sapore diverso e qualità organolettiche, perché il nostro giunge a definitiva maturazione e ne conosciamo la provenienza. Quello importato proviene da zona sconosciuta, viene fatto maturare prima per abbattere i costi di trasporto e commercializzazione. Le produzioni made in Basilicata e in Italy devono essere riconoscibili, perché i nostri consumatori devono poter comprare potendo riflettere e scegliere cosa comprare. " Occorrono,pertanto, strategie unitarie e globali che valorizzino e identifichino appieno il made in Basilicata e il made in Italy, coinvolgendo tutti i soggetti del territorio, del governo italiano e della stessa Europa. Ognuno deve fare la propria parte, valorizzando al massimo e con tutte le risorse la nostra tradizione produttiva, che è sinomino di professionalità e qualità, stili di vita che i paesi emergenti non hanno. Occorre lavorare sul piano dell’ immagine e della promozione, accanto all’ innovazione, per far comprendere al consumatore italiano la differenza tra un prodotto ideato e lavorato in Basilicata, in Italia e quello proveniente da paesi emergenti. Il salotto prodotto nel distretto di Matera e Montescaglioso ha una sua peculiarità, legata alla affidabilità e alla qualità del prodotto, al territorio.
 
E’ su questi concetti che i presidenti delle Camere di commercio di Puglia, Calabria e Basilicata stanno lavorando per favorire la ripresa delle economie locali, nell’ auspicio che altre realtà territoriali, istituzionali e imprenditoriali possano contribuire in concreto a questo progetto. E’ positivo che i presidenti delle regioni meridionali si riuniscano periodicamente per lavorare insieme alla soluzioni di problemi comuni, che abbracciano anche l’ economia. Può essere la carta vincente per la ripresa. La ricerca, l’ innovazione sono essenziali, ripeto, ma non sufficienti per restituire un trend positivo al nostro export. E’ importante che si ristabilisca un rapporto di fiducia, di trasparenza con il consumatore che deve poter continuare a comprare e a vivere con i prodotti che fanno parte della tradizione produttiva locale. Una condizione che è possibile senza ricorrere ai dazi, ma se gli consentiremo di leggere, conoscere, in maniera evidente provenienza e luoghi di ideazione e produzione di quello che mangia, veste o ha utilizzato con ‘soddisfazione e sicurezza’ fino all’ arrivo della concorrenza dei paesi emergenti’’.
 
 
 
Matera 26 agosto 2005                                    
L’ addetto stampa
Francesco Martina
 
Data di pubblicazione: 14/07/2011
Data di aggiornamento: 14/07/2011

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